Maggio, il mese di Maria è iniziato e in Santuario il Prevosto ha presieduto la Santa Messa di apertura preceduta dalla recita del Rosario Aux Flambeaux.

In una serata quasi primaverile il Prevosto Mons. Norberto Donghi ha dato inizio ieri sera, primo maggio, al mese mariano con la recita del Santo Rosario e la celebrazione della Santa Messa di apertura in Santuario.

Un gruppo numeroso di fedeli si è raccolto nella piazza retrostante al Santuario dove, dalla Cappella del Miracolo, ha preso inizio la processione, continuata nel chiostro del Centro Cattolico, ex Monastero di Sant’Agostino. Da li si sono diretti verso il Santuario, terminando con la recita del Salve Regina prima dell’inizio della Celebrazione Eucaristica.

Una vita impossibile senza Dio

«Gesù lo ha detto bene – dice il Prevosto nell’omelia – lo avevamo già sentito, ed è un’espressione che conosciamo. “Senza di me non potete fare nulla”. Mi viene in mente che il diavolo fa un’altra predica al nostro cuore. Spesso ci dice “non devi dipendere da nessuno, tantomeno da Dio”. E invece oggi il Signore ci dice ancora una volta che senza di Lui noi non possiamo fare niente. Signore, dacci l’umiltà di Maria, dacci l’umiltà di San Giuseppe, che oggi la Chiesa venera come artigiano e lavoratore, patrono di tutti i lavoratori. Facci comprendere che senza di te non possiamo fare nulla, è il lavoro di tutta la vita.»

Maria, la prima discepola

Incominciando questo mese dedicato a Maria ci ricordiamo che per per mettere Gesù al centro, sostanzialmente, è necessario avere come compagna di viaggio Maria, la prima discepola.

«Lo sappiamo bene, Maria vive una duplice vocazione. La prima vocazione è la più importante, lei è la madre di Dio, che genera il Figlio di Dio, Gesù. Dall’altra parte è sotto la croce, che riceve il discepolo amato proprio da Gesù. Se la vocazione principale di Maria è la sua divina e virginale maternità, Maria è chiamata a fare tutto questo per la Chiesa intera, per ogni discepolo del suo figlio.

È un’intenzione precisa di Gesù stesso, che negli ultimi istanti della sua vita ci lascia sua madre come testata. E’ un testamento: “Figlio, ecco tua madre. Donna, ecco tuo figlio”. […] Maria, che ha fatto nascere Gesù al mondo, è chiamata ogni giorno nella Chiesa a far nascere Gesù dentro di noi, attraverso di noi. Dunque oggi noi siamo qui all’inizio di questo mese di maggio per guardare a Maria e dirgli: “Maria, voglio generare Gesù nella mia vita. Voglio rimettere al centro Gesù nella mia vita”.»

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