Si è concluso il weekend di festa per Sua Eccellenza Mons. Andrea Lembo, vescovo ausiliare di Tokyo, tornato a casa dopo l’ordinazione episcopale dello scorso dicembre.

Il ritorno a casa

Sabato in San Pietro Mons. Lembo ha presieduto la “prima messa” da vescovo nella nostra Comunità Pastorale. Grandi emozioni e tanti fedeli, arrivati anche da lontano, hanno accolto il vescovo in parrocchia.

Il Prevosto ha accolto il vescovo con un saluto all’inizio della celebrazione, rimarcando la vicinanza della Comunità e ricordando il viaggio in Giappone di dicembre. «Vederti vescovo è fonte di grande orgoglio spirituale: hai messo in pratica ciò che dice Gesù, che invita ad andare fino agli estremi confini della terra per portare l’annuncio del Vangelo. È stato per me emozionante essere presente alla tua ordinazione in Giappone, rappresentando la Chiesa di Treviglio…questa comunità ora è qui. Ti chiediamo un preghiera speciale per noi e per le vocazioni che ci auguriamo possano sbocciare nella nostra comunità.»

«Dobbiamo vivere lo stesso stupore, la stessa gioia degli apostoli. Nella gioia e nel fervore delle nostre comunità cristiane vediamo Cristo risorto.»

Un invito alla gioia quello portato da Sua Eccellenza nell’omelia, un invito a guardare al Giappone per riscoprire la bellezza di essere comunità, una comunità che con lo stupore e la gioia si rende testimone vivente di Gesù. «Per la prima volta la curia e il Santo Padre hanno dato onore alla fatica dell’essere cristiani in Giappone: è una scelta che deve poggiare sulla gioia delle comunità cristiane. I nostri cristiani sono i veri nostri evangelizzatori, sguinzagliati nella società. Come spiegato al Papa, Chiesa del Giappone non è grandi costruzioni – non abbiamo chiese bellissime – ma è la Chiesa degli incroci delle vie dove passano tantissime persone, e tra queste i cristiani sono come una “polverina” che nemmeno si vede, ma di cui si sente l’effervescenza. Il poter partecipare alla messa domenicale non è scontato – la domenica non è giorno festivo – ma anche se non si può andare tutte le settimane, l’eucarestia dà la forza necessaria.»

La celebrazione in Basilica

Domenica per Sua Eccellenza è stato il secondo giorno di festa. Alle 11.30 in Basilica San Martino ha presieduto la Solenne Celebrazione Eucaristica. In chiesa era presente, oltre alla comunità trevigliese e alle figure istituzionali dello Stato, una piccola delegazione giapponese arrivata in città per festeggiare il neo-vescovo.

Mons. Lembo, come ricordato dal Prevosto nel discorso di saluto iniziale, è il terzo sacerdote trevigliese chiamato all’episcopato. L’ultimo fu Mons. Merisi, consacrato il 4 novembre 1995 dal cardinale Carlo Maria Martini, S.I.

Lembo, celebrando nella “chiesa madre di Treviglio” (Mons. Donghi), ha lanciato un invito alla comunità, alla “sua” città: nelle tenebre che avvolgono il mondo di oggi essere luce dal Cero Pasquale, soprattutto in comunità, dove la gioia che origina dalla Resurrezione deve sgorgare senza fine.

«Ho fatto la mia prima veglia pasquale in cattedrale a Tokyo e come ogni chiesa cattolica del mondo abbiamo all’inizio acceso il cero pasquale. La cattedrale di Tokyo […] ha la forma della tenda del convegno ed è un crocifisso che risorge. Il soffitto è altissimo e quindi iniziando la veglia pasquale a luci spente si è veramente abbracciati dalle tenebre. Quando l’Arcivescovo ha benedetto il cero era solo una luce, eravamo ancora nelle tenebre. Il cero pasquale, che è simbolo di Cristo, non era ancora riuscito a vincere le tenebre della cattedrale. Procedendo e accendendo le candele dei fedeli, questa luce, poco a poco, si è diramata e ha illuminato tutta la cattedrale. La luce di Cristo, senza la nostra luce, non può illuminare il mondo. […] Se non ci siamo noi, Gesù perde di vigore.»

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Poi ha raccontato un aneddoto del giorno in cui ha saputo della nomina, un incontro con il Cardinale Tagle. «L’ultima telefonata che ho ricevuto quella sera lì è stata la telefonata del Cardinal Tagle, il cardinale della evangelizzazione dei popoli. […] Qualche settimana dopo mi aspettava a Roma e mi chiese: “le persone attorno a te cosa dicono?”. E gli ho detto: “Gioia, solo gioia”. Bene – mi disse – questo è frutto dello Spirito Santo, perché dove c’è gioia, c’è lo Spirito Santo. Allora oggi sia un giorno di gioia, non per la mia nomina, ma per la nostra comunità, sia un giorno nel quale ci rinvigoriamo nuovamente alla Parola di Dio e all’Eucaristia. Le croci ci sono, il male c’è, ma noi cristiani abbiamo la forza di vincerlo se accendiamo la nostra candela della vita al Cero Pasquale di Gesù.»

Al termine della celebrazione il Sindaco di Treviglio Juri Imeri ha consegnato al vescovo la benemerenza civica del San Martino d’oro, che non aveva potuto ritirare il 29 febbraio scorso in quanto impegnato in Diocesi a Tokyo.

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