Quinto giorno di Novena24, la giornata inizia come di consueto la mattina presto con la Santa Messa dell’alba presieduta dal Vescovo Giuseppe.
«La parola di Dio […] ci invita a fare un salto di qualità nel nostro modo di essere i discepoli del Signore Gesù. Forse magari ci può sembrare un po’ esagerato, ma la parola di Dio non è mai esagerata. Se la vostra giustizia non supererà quelle degli scribi e dei farisei non entrerete nel Regno dei cieli. Che non vuol dire fare la gara per essere migliori, ma vuol dire essere capaci di far diventare realtà le nostre scelte evangeliche. […] L’invito di oggi è quello di avere una giustizia grande,
cioè ritenere giusto ciò che Dio ritiene giusto. Non si parla della giustizia umana, ma della giustizia di Dio. E ritenere giusto ciò che Dio ritiene giusto vuol dire mettere in pratica il Vangelo che ascoltiamo, anche quando magari facciamo un po’ fatica, anche quando ci chiede appunto qualche cambiamento. […] Riuscire appunto ad andare oltre alla semplice osservanza del Regno dei Cieli, alla legge, per farla diventare qualche cosa del cuore.»
«”Avete inteso che fu detto”, quindi riferimento all’Antico Testamento, ai Dieci Comandamenti. […] Non è sufficiente non uccidere, perché sono pochi quelli che uccidono, materialmente, fisicamente, ma quante volte uccidiamo con le parole, con la nostra lingua. […] Non si uccide solo ponendo termine fisico a una persona, ma lo si uccide anche spiritualmente, moralmente, dentro di sé. E allora vi dico, fate un salto di qualità, attenzione a come fate con gli altri, attenzione a non essere omicidi, perché con le parole si possono combinare guai.»
Riconciliarsi con il fratello
«E allora anche l’altra osservazione: “prima di presentare le offerte all’altare, se hai qualche cosa con qualcuno cerca di metterti d’accordo, cerca di fare il bravo. Ma perché il mio stare davanti a Dio nella preghiera e stare lontano da qualche fratello non va di pari passo? Dobbiamo sentirlo come qualche cosa che striglie dentro di noi. E anche qui non perché dobbiamo fare chissà quali grandi cose, ma perché dobbiamo puntare alla giustizia di Dio. E allora, mettere insieme il nostro stare davanti a Dio, il nostro vivere la vita umana con gli altri, diventa un collegamento indispensabile, diventa un ostile che è necessario per questo, sempre per arrivare in questo Regno.»